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Sarei dovuto andare al lavoro / ma sono fatto / Avrei dovuto ottenere una promozione / ma sono fatto / ora spaccio droga / e so il perché / Perché sono fatto / Perché sono fatto / Perché sono fatto”. Nell’estate del 2000, Because I Got High risuonava ovunque. Era la tipica canzone che ti faceva venir voglia di rollarti una canna, abbassare i finestrini della macchina, goderti la brezza primaverile girando per il quartiere senza meta, sparando musica a tutto volume. Liriche esilaranti e un giro di basso in totale sinergia con i movimenti rallentati dei fumatori garantirono al brano passaggi ripetuti negli stereo di tutti gli amanti della marijuana. Scritta di getto nel giro di pochi minuti, Because I Got High è diventata uno degli stoner rap più popolari e amati di tutti i tempi.

Divenne tanto popolare quanto la Macarena. Tutti conoscevano il mio nome. Era surreale….” Non solo, Because I Got High è di sicuro uno dei primissimi esempi di viralità su Internet; la sua popolarità non deriva dall’efficacia del marketing di qualche etichetta discografica, né da ripetuti passaggi radiofonici, bensì dalla condivisione peer-to-peer del file mp3 e da una rete Internet sempre più performante. Fu proprio questa popolarità a garantire ad Afroman un contratto con la Universal Records. La canzone ha venduto oltre 1,5 milioni di copie, ottenendo anche una nomination ai Grammy.

Il brano racconta la ‘tipica’ vita di un pothead (un “fattone”) attraverso una serie di rappresentazioni caricaturali in cui la fattanza esagerata è la causa dei vuoti di memoria e dei disastri che perseguitano la vita del protagonista. “Sarei dovuto andare in tribunale ma sono fatto / dovrei pagare gli alimenti per mio figlio ma sono fatto / Si sono presi tutto il mio stipendio e so perché / Perché sono fatto / Perché sono fatto / Perché sono fatto”. Afroman arriva a descrivere con iperboli crescenti un’esistenza tragicamente distrutta dall’abuso del consumo di cannabis, ma nelle rime finali evidenzia come quelle storie siano solo frutto del suo stato di alterazione: “sto cantando riguardo queste cose che non sono vere/perché sono fatto/perché sono fatto/perché sono fatto”.

Nel 2014 Afroman ha pubblicato una nuova versione del pezzo, un positive remix che, anche se può apparire strano, ha una chiave politica, pro-legalizzazione. La nuova versione nasce dalla collaborazione tra Weedmaps e NORML, due organizzazioni che operano per la legalizzazione della marijuana e che hanno scelto Afroman come loro “brand ambassador”. Il nuovo video lo vede muoversi per le strade di Los Angeles su un divano con le ruote, con gli afro un po’ ingrigiti, gli occhi e le palpebre pesanti, rappare sui benefici, medici e non solo, derivanti dal consumo d’erba. Il rapper non trascura nulla: dall’utilizzo terapeutico della cannabis (“Adesso il mio glaucoma va molto meglio”, “Niente più Xanax e ansiolitici”) alle conseguenze positive che un regime di depenalizzazione potrebbe avere sulle casse dello Stato (“Lo Stato ci guadagna, può costruire scuole e trovare i fondi per i programmi di disintossicazione”).

Se nella versione originale l’erba era per Afroman come la kryptonite per Superman – la causa di tutti i suoi problemi – ora invece è rappresentata come un elisir in grado di curare diverse patologie. La versione aggiornata, infatti, è stata adottata come colonna sonora del movimento pro-legalizzazione in America.

Avrei voluto approfondire di più l’argomento ma non sono riuscito. E il motivo già lo sai. Because I Got High. Because I Got High. Because I Got High.